domenica 1 febbraio 2015

Ho visto sotto un cielo azzurro una montagna ancora segnata dalla neve. Più giù un'altra dov'è adagiato un Paese. Qui i paesi disegnano le montagne e nel punto più alto, in cima, svetta sempre un campanile. Uno stormo di germani vola basso sul lago mentre i passeri da qualche giorno non hanno ali per volare. È il freddo. Un grandissimo gatto bianco e nero all'improvviso, più veloce di una lepre, attraversa velocissimo la strada e si tuffa in un campo che inizia a farsi verde, forse verso una preda. Bellissima la sensazione di sole freddo sul viso. Un sole che se resistesse potrebbe farmi scattare foto sui primi fiori fuori stagione. Uno stalliere accompagna un meraviglioso stallone nero chissà dove e più avanti ancora cavalli al pascolo che null'altro hanno da fare che osservarmi incuriositi. Una panchina mi accoglie! È la solita che nonostante gennaio raccoglie il sole più caldo. Ho la sensazione che questa sia veramente la panchina più  calda che conosca. È posta di fianco l'ingresso di un piccolo bar. Il luogo è lento, un santuario sempre aperto, i cani non ti rincorrono, gli anziani vagano da una casa all'altra senza indossare il cappotto. È tutto piccolo. Un piccolo bar, un piccolo minimarket, una piccola chiesa. Le case sono basse, un filo di fumo esce dai camini. Più avanti qualcuno si prende cura con amore e fede di una Edicola Votiva dedicata alla Madonna. Anche qui ci sono le panchine e i fiori sono sempre freschi. Per questo Natale è stata posta anche un'artigianale stella cometa. Mi fermo sempre qui ed oggi anche. Poco dopo, su un'altra panchina si siede a contemplare e pregare, un'anziana coppia. Ho pregato disordinatamente per Rossella ho chiesto invece di farlo meglio a chi sa davvero pregare. Mi accompagnava Amantea, la mia bici! 

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